Sull’essere Indivisibile
È la Vacuità Primordiale, la prima per ogni essere cosciente, perché nulla può essere al di là.
La tua prima “Vita”, coscienza Universo, Base, Talità, quindi Vacuità. Prima di questa Verità eri parte del non nato, non creato, non vissuto. Eri nella Vacuità Primordiale che è prima di ogni mondo fenomenico, prima dei fenomeni, prima di ogni io o Sé; pertanto verrà chiamata la Vacuità dell’Essere Indivisibile.
Il Vincolo Sacro tra l’Unico Maestro Assoluto e l’essere è Indivisibile. Solo l’Assoluto nella Sua Eterna Volontà lo scioglie, per l’Eterna libertà che solo alcuni possono volere (quelli che non scelgono il bene).
Conoscere il Vincolo Sacro è giungere all’Essere Indivisibile, dopo non vi è più nulla da apprendere perché, anche solo con la percezione dell’Essere Indivisibile, si superano tutti i percorsi o sentieri; il cuore si fonde all’Unico Amato.
Colui che è la Coscienza Infinita contiene da sempre il Suo ricercatore, ma solo in “quell’ora”(1) il punto infinitesimale a Lui s’affaccia e viene colto, pur essendo già, nel senza tempo, l’Essere Indivisibile.
Il principio della trasformazione, o legge dei Mutamenti, che accompagna l’essere dall’inizio, cioè dalla Vacuità dell’Essere Indivisibile, è la legge per cui “dall’inizio” si dispiegano le infinite direzioni (Infiniti esseri in Infiniti Universi).
Mai fummo separati da ciò che è Indivisibile.
Mai siamo fuori da chi è Infinito.
Mai più di un punto saremo nell’Immenso.
Mai essere chiederà più di tanto, perché in Lui un punto è Immortale.
Cosa chiedere se già mi perdo!
Cosa voler essere se già non ci sono!
Non c’è nulla da ottenere perché già il Dono è tutto. Senti… il rumore del mondo, vedi nella notte più buia, perdi il pensiero di ciò e Ci SEI… E Subito NON CI SEI.
Ecco l’Essere Indivisibile dal NULLA.
La Sua Base Porta non Duale è come per tutti gli esseri Una Coscienza Pura e Permanente, mai contaminata e libera da ogni tipo di oscurità derivante dal mondo (Universi) fenomenico illusorio.
(1) “Quell’ora” – quel tempo – quell’attimo va inteso come il momento dell’Incontro tra l’Assoluto e il Punto infinitesimale.