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Sulla Vita-Morte

Un punto muore… quale “altro” punto si differenzia?
Quale “altro” soggetto può contraddirlo?
Essere in un puntino Universo ci fa sentire “Altri”, quasi… che dico… certamente “Sovrapposti”!
Chi “altro” muore?
Il puntino Universo “contiene” senza tempo tutte le informazioni illusorie, coscienza dell’evoluzione – in sé (Sé) infinitesimale – di tutte le esistenze.
Eccola la vita sovrapposta alla morte (superiamo anche questa dicotomia). Che ne è della vita se non una sequenza di immagini in “tempo reale”, cioè attimi?
Immagini in un’incredibile molteplicità di “punti di vista” che paiono concreti, ma perdono significato se cerchiamo un Assoluto, in una Realtà che non sia solo logica della mente o di più menti.
Questo “Teatro” dell’esistenza ha un “Regista Assoluto” che dà libertà ai suoi attori. Liberi nella recita riempiono il teatro di innumerevoli rappresentazioni, identificandosi, tra un atto e l’altro, con i vari personaggi.
Si alza il sipario ed ecco la vita, cala il sipario ed ecco la morte. Ogni rappresentazione è determinata dalla libertà cosciente o meno dell’Attore, che vive tra due parentesi (sovrapposte): vita e morte.