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Sul Motivo Della Creazione

Isabella Jorno – Fenditura Quantica (Courtesy Arte Quantica)


– Percepire (1), avere coscienza (2), sensazioni (3)
– Cinque sensi (1), mente (2) e sentimenti (3)
– Grossolano (1), sottile (2), inafferrabile ma esistente (3)
– Afferrare con particelle ed energie (1), elaborare con parole, pensieri, coscienza (2), elaborare con una “unicità” soggettiva la sensazione finale (3).
– Energia (1)-Intelligenza (2)-Amore (3).

L’Uno Assoluto Creatore Infinito produce quest’essere con una “unicità”, di creatura infinitesimale. Cioè lo rende: Movimento Continuo (Energia), libertà nel fenomenico (Intelligenza), Partecipazione alla Motivazione (Amore).
Questa consapevolezza aiuta a dissolvere ogni radice di attaccamento al mondo Fenomenico (causa effetto), alla mente dell’illusione e alla coscienza apparente che ne deriva. Quindi sostiene il sorgere della coscienza universale, che contiene la motivazione dell’incalcolabile coscienza individuale (ossia separata in ogni essere). Le tre condizioni descritte all’inizio del testo con vari termini sono l’essere, che dal grossolano della Creazione sfuma verso l’infinitesimo punto di Creazione per Amore. L’energia diviene EVOLUZIONE.
L’intelligenza diviene UNIVERSO COSCIENZA (con ciò il tempo scompare). L’infinitesimo si accorge di essere AMORE, finalmente con la LIBERTÀ. Il motivo della Creazione è il dono del Creatore a Sé Stesso (infinitesimi in infiniti punti Universi) della LIBERTÀ D’AMARSI.
Senza questa LIBERTÀ che AMORE sarebbe? Questo Suo Divino SPLENDORE e PERFEZIONE è in noi sicurezza di Eternità.
È forse questo il senso della Creazione?! Ma quale mistero, enigma, gioco! Ma quale inizio. Colui che È, Infinito ed Eterno, Senza tempo non Inizia né Termina. È Alfa e Omega in ogni Universo degli infiniti Universi.
VOLONTÀ INFINITA? CREAZIONE altrettanto! Gli esseri non riescono a dare una ragione possibile a tale creazione. Non senso? Creare per dissolvere, tesi scientifica ormai inoppugnabile (la fine del Sole). Altro da dire c’è di sicuro, per ogni mente ci sarà qualcosa. Ma l’Unica Verità qual è? Nel brusio di menti isolate, ci sarà il “Canto dell’Universo”.
C’è quell’Oltre “quarta condizione” che rende la Creazione, il Suo Canto, la meraviglia da vivere… cioè noi.
Quando la somma delle realtà condizionate da particelle e interazioni, a cui diamo valore “io”, ci condiziona alla separazione, è coscienza pragmatica. Quando il dolore termina in tutti i suoi aspetti e l’essere rappresenta finalmente la Realtà del Non Essere, ossia il Principio di Gioia, ecco individuato il motivo della creazione; senza afferrare, né far insorgere per poi far cadere, né far mutare in sé, né luce né tenebre, senza nessun opposto o dualità, contraddicendo l’individuare stesso. Eccoci a essere il non essere. Il Canto dell’Assoluto che con l’eco torna a Sé.
Preghiera innalzata da una figura Uguale, parte tonda ed arriva lineare, il niente parla al Tutto, il Tutto parla a Sé Stesso, così la preghiera vive, più del tempo che muore, più dello Spazio che mai Termina, e l’essere finisce nella Sua Unità Totale, Vibrando a Sé.