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Sulla Saggezza

Mara Tassinari

Cosa è la saggezza? Cosa la misura e chi, se la mente viene usata come è stato descritto?
Conoscere in profondità una delle scienze dello scibile umano è saggezza? Forse non lo è, a meno che non sia messa in relazione con tutto il sapere ad essa correlato, in una sorta di legame obbligatorio con il “tutto collegabile”. E cosa non è collegabile? Se pur ci fosse sarebbe scienza e conoscenza.
La saggezza di colui che la vive non può essere trasfusa. Allora cerchiamo di usare un po’ di “parole inutili” per raccontarla a chi può solo intuire, non capire.
La scienza terrena è meravigliosa in ogni suo aspetto, ma chi sa vederli tutti? Nessuno.
Forse ciò che capita a un essere, di qualunque cosa si tratti, lo obbliga a mettere in relazione l’evento, lo studio, a quello che conosce. Fa una somma in sé, a modo suo, collega, elabora… ma tutto questo resta scienza e conoscenza e la saggezza rimane solo una parola.
Esiste una armonia di tutte le cose che in perfetta relazione organizza ogni evento; esiste una interazione percepibile che può divenire alla coscienza degli esseri a un certo punto della loro evoluzione. Esiste l’entanglement (interazione) tra particelle (lo spin dei quark), esistono le interazioni atomiche, molecolari, magnetiche, empatie di vario tipo. Dunque dovrà esistere anche una “armonica interazione inconcepibile”.
L’intuizione del Sistema Universale, non sarà pertanto solo dovuta a conoscenza e scienza, sapere in genere, sarà forse intuizione che proviene dal punto di vista della mente umana, dall’intelletto (dove la scienza è stata riversata) e quindi dall’entanglement; una intuizione che parte da quella che potremmo chiamare Mente Universale.
La magnifica fusione delle Due Menti in “un’antenna essere” la possiamo chiamare saggezza. Tale antenna essere fonde in sé ciò che è terreno e ciò che è universale, ma soffre della separazione con chi non si può beare di questa armonia. Come apparirà costui a chi vive di conoscenza e scienza unicamente terrene? Sembrerà strano, matto, stupido, stolto, ignorante e lontano dalla realtà.
Ci sono innumerevoli realtà, una per ogni creatura. La Verità è solo nel profondo di chi, collegato, rimane sempre più separato da colui che vive solo della propria realtà e non potendo vivere “un’armonica interazione inconcepibile”, condanna ciò che non conosce perché gli fa paura. Più qualcuno è lontano dall’armonia più condanna tutto e tutti, non sa che sta condannando sé stesso. Credendosi separato tenta di separare l’Armonia Universale. Come può? Ma è nel giusto. Conoscerà nel suo errare, nel suo diritto a sperimentare.