Sulla Libertà (Parte 3)
Detto ciò, noi “Altri” dobbiamo solo “accorgerci” di Colui che È. Viandanti eterni nell’Assoluto, quale Via, strada o percorso apparente sceglieremo, ritenendolo il migliore? Cerchiamo di ottimizzare il percorso per ottenere il premio più bello (il Paradiso dei morti?), ma la nostra esistenza non è forse “serva” della nostra stessa libertà? Siamo o no la libertà perfetta dell’Assoluto? Serviamo a noi stessi anche quando crediamo, per vanità, di servire “Altri”.
Eccoci qui, servi della libertà, quindi di noi stessi (chiamiamoci libertà), meravigliosamente servi dell’Assoluto e immersi nelle Sue Leggi. Apprendimento certo, costante ed eterno perché universo dopo universo. D’altronde Lui Ha Natura Infinita e ci vuole “tanta coscienza” per concepirNe un infinitesimo.
Un semplice sistema, perfetto e funzionante che, da apparente caos, diviene vastità di leggi. Il caos è deterministico, mirato a sviluppare coscienza. Eccola l’umanità: un frammento dell’Assoluto che comprende (in maniera libera e separata in miliardi di infinitesimi), questa libertà “parte” di un Infinito Disegno.
Nella dualità il male esiste e ottempera nel Disegno al suo ruolo di “separazione”, mentre il bene ottempera a quello dell’“unione”; ecco la “diversità”. Ogni essere, nella sua libertà, segue il suo “programma” di ricerca e diviene sempre più “spietato” e “mirato” sia nel male che nel bene. Nel verso del bene termina l’apprendimento per sé e inizia l’opera per gli “Altri”, quindi pianta i semi, non taglia gli alberi, non se ne vanta.
È per il ricercatore la stessa cosa, nascere libero e morire schiavo, nascere schiavo e morire libero, per la libertà di tutti. Tutto è apprendimento e resta nell’Attimo Eterno. Non serve sforzarsi di avere memoria, è già in Base. Con la saggezza delle esperienze si cerca il Metodo Opportuno, non si cerca fuori la soluzione ai Come e ai Perché. Si ottempera spontaneamente a ciò che si è, come ogni essere: fisico e sensazioni, alla ricerca dell’uso della mente; poi menti e pensieri alla ricerca di Intelletto e ingegno per la scienza, prima per onore e soldi, poi per amore del mondo; poi per l’amore proprio, per donarsi all’Assoluto; poi si è la Sua Libertà con il Suo Amore; POI… PERDERSI.
Senti qualcosa dentro di te? Rispettalo, senza riti, senza parole. Lì e dentro di te! Così Com’È! Certo, un essere può sentire in modo errato. È in evoluzione e quindi ricerca e sperimenta, vive “l’errore” delle varie identità, segue i vari IO e sé illusori. Poi comprende e procede oltre.
Se non volete che “Altri” errino, siete degli stolti, non volete che “Altri” sperimentino come voi. Aiutiamoli a capire e a non farsi male.